Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR, finanziato dal programma Next Generation EU, ha incluso la parita’ di genere tra le priorita’ strategiche per il raggiungimento degli obiettivi di crescita e sostenibilita’ del nostro sistema produttivo e sociale, coinvolgendo trasversalmente tutte le 6 Missioni. Tra queste, la Missione 4 “Istruzione e ricerca” per la promozione delle materie S.T.E.M. (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e la Missione 5 “Inclusione e coesione” per l’introduzione di un sistema nazionale di certificazione della parita’ di genere e a sostenere l’imprenditorialità femminile.
Tra gli interventi del PNRR, la Strategia Nazionale per la Parità di Genere 2021-2026, adottata su impulso e in coerenza con la Strategia UE Gender Equality Strategy 2020-2025, è articolata in cinque priorità (lavoro, reddito, competenze, tempo, potere), per ciascuna delle quali sono individuati target dettagliati e misurabili da raggiungere entro il 2026, con l’obiettivo generale di consentire all’Italia di guadagnare posizioni nella classifica del Gender Equality Index dell’EIGE, rispetto alla 14^ attualmente occupata tra i 27 paesi UE.
Tra gli strumenti funzionali al raggiungimento degli obbiettivi prefissati dalle Strategie Nazionali e dal PNRR, il legislatore ha modificato il livello di applicazione del Rapporto biennale sulla parita’ di genere (art. 46, D.Lgs. 198/2006), prevedendo una premialità contributiva; ha individuato alcuni settori strategici, come quello della contrattualistica pubblica, nell’incentivare imprese ed operatori economici ad implementare le politiche di genere, prevedendo una premialità in gare; ha introdotto la Certificazione di Parità (L. 162/2021), uno strumento innovativo che accompagnerà e incentiverà le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gender gap nelle aree considerate più critiche (opportunità di crescita professionale in azienda, parità di retribuzione, politiche di gestione delle differenze di genere, tutela della maternità); con il Decreto 29 Aprile 2022 (Decreto Bonetti) sono stati stabiliti i parametri minimi per la certificazione di parità, come definiti dalla prassi di riferimento UNI/PdR 125 circa i criteri, le prescrizioni tecniche e gli elementi funzionali nel percorso per giungere alla certificazione della parità di genere.
La Certificazione di Parità consentirà alle aziende che ne sono in possesso di poter beneficiare per l’anno 2022 di un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, pur restando ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche (art. 5, L. 162/2021) e di una riduzione del 30% della garanzia provvisoria nei contratti di appalto pubblici, relativi a servizi e forniture, (DL 30 Aprile 2022 n. 36 che modifica il Codice dei Contratti pubblici, D.Lgs. 50/2016), oltre ad ottenere un maggior punteggio in sede di offerta.
La Legge di Bilancio 2022 ha istituito un Fondo per le attività di formazione propedeutiche all’ottenimento della certificazione della parità di genere.
Riteniamo importante che colleghe e colleghi siano informati tempestivamente sulle opportunità che la Certificazione della Parità di Genere può offrire sia alle imprese che ai professionisti e l’argomento verrà trattato dal Comitato Pari Opportunità in un prossimo convegno di approfondimento.