Il Comitato Pari Opportunità – CPO dell’ODCEC di Padova informa che l’UNDP – United Nations Development Programme, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, ha pubblicato il rapporto Breaking Down Gender Biases. Shifting social norms towards gender equality (Abbattere i pregiudizi di genere: cambiare le norme sociali verso la parità di genere), che ha introdotto un nuovo indice (GSNI, Gender Social Norms Index) che quantifica i PREGIUDIZI STEREOTIPATI DI GENERE nella misurazione del gender gap in quattro dimensioni chiave: integrità politica, educativa, economica e fisica.
Il Rapporto evidenzia come 9 persone su 10 nel mondo, fra donne e uomini, nutrono pregiudizi (bias) riguardo ai ruoli di genere: in ambito politico (diritti delle donne, se sia giusto che le donne si dedichino alla carriere politica, se le donne siano adatte a governare); in ambito educativo (ad esempio, se la formazione universitaria sia più importante per i ragazzi rispetto alle ragazze); in ambito economico (quale genere è migliore nel business o chi abbia più diritto al lavoro); quanto ai comportamenti fisici (circa la violenza o sul diritto al controllo riproduttivo). I dati evidenziano una forte associazione statistica tra i divari di genere nel reddito con i pregiudizi di genere; nei paesi con i più alti livelli di bias sui ruoli sociali, le donne dedicano oltre sei volte più tempo degli uomini alle faccende domestiche e al lavoro di cura, rispetto ai paesi con livelli più bassi di biases; notizia positiva è che la percentuale di persone senza pregiudizi nelle norme sociali di genere è migliorata in 27 paesi tra il 2010-2014 e il 2017-2022.
In Italia, i pregiudizi di genere sono molto elevati: il 61% della popolazione presenta almeno un bias (65,3% degli uomini e il 57,9 delle donne); soprattutto se confrontati con i paesi europei (Francia 56%; Spagna 50%; Germania 37%; Svezia 27%). In particolare, nel tema della gestione della sessualità e della riproduzione delle donne (45,5%), in ambito economico (29,7%), in ambito politico (19,2%), in ambito educativo (8%).